RESPONSABILITA’ DA VACCINAZIONE: La Commissione Militare di Medicina Legale di Roma riconosce un nesso di causalità fra vaccinazione anti covid-19 e prodotto Astrazeneca e successivo sviluppo di trombosi che ha portato al decesso di una donna di 45 anni nell’anno 2021
Siamo nel 2021, anno della pandemia del COVID-19 e la sig.ra Angela Magnotta, insegnate presso la Scuola comunale dell’Infanzia di Pomezia, si era sottoposta alla vaccinazione obbligatoria anti-Covid 19 Vaxzevria produtto dalla farmaceutica anglo-svedese ASTRAZENECA, con I^ dose inoculata il 24 marzo 2021 e II^ dose inoculata il 10 giugno 2021.
La notizia di oggi è che finalmente, dopo 4 anni di attesa, il Dipartimento Militare di Medicina Legale di Roma lo scorso aprile ha dato una chiara risposta in merito alla morte avvenuta in data 30 agosto 2021 della Sig.ra Angela Magnotta, di anni 45, che comè dirà l’autopsia causata da una sindrome tromboembolica diffusa del distretto arterioso.
Il marito Danilo ha sottoposto il caso allo Studio Legale dell’Avv. Daniele Autieri di Pomezia, raccontando che il 28 agosto 2021, la moglie ha accusato dolori addominali, vomito e ipoestesia agli arti inferiori. Portata al P.S. del Policlinico S. Anna di Pomezia, le venivano riscontrati due trombi alle arterie degli arti inferiori e un terzo all’arteria renale. Veniva subito trasportata al S. Eugenio di Roma ove il 29 agosto veniva operata. A seguito del peggioramento delle condizioni di salute, perché i trombi erano molti di più di quelli inizialmente ipotizzati, il 30 agosto sopravveniva il decesso, nonostante i medici tentarono di rianimarla per oltre 50/60 minuti.
Ebbene, gli eredi della de cuius Sig.ra Magnotta, il marito Danilo ed i 2 figli maggiorenni di 21 e 18 anni ed uno minorenne di anni 6, avevano chiesto, pertanto, all’Avv. Daniele Autieri di far accertare la verità sulle cause dell’improvviso decesso, in quanto prima della predetta vaccinazione non aveva mai presentato problematiche mediche di rilievo pur avendo effettuato accertamenti routinari, come aveva certificato il medico di base.
Veniva, pertanto, proposta istanza alla predetta Commissione Militare di Medicina Legale la quale dopo aver analizzato tutta la documentazione medica prodotta dallo Studio Legale Autieri, lo scorso aprile ha riconosciuto “un nesso di causa tra vaccinazione anti Sars Cov 2 con prodotto Astrazeneca ed il successivo sviluppo di una sindrome tromboembolica diffusa, cui vani furono gli interventi chirurgica vascolare condotti, tanto da essere subentrato il decesso”.
Di conseguenza, la CMO si è espressa con parere FAVOREVOLE alla concessione dei benefici spettanti di cui all’art. 1 Legge 210/92 a favore degli eredi.
Ora, gli eredi dopo 4 anni di attesa per far accertare la “verità” sulle cause del decesso da una Commissione Medica dello Stato, composta dal Presidente Col. Romolo Piccirillo, dal 1° membro Cap. Francesco Raschella e dal 2° membro Ten. Col. Celestino Pasquali, hanno intentato causa nei confronti della casa produttrice del vaccino. Infatti, la società farmaceutica ASTRAZENECA svolge un’attività “pericolosa” per cui, ad avviso del legale Autieri, sussiste una responsabilità extracontrattuale per non aver adottato tutte le misure idonee ad evitare l’evento avverso come previsto dall’art. 2050 c.c..
E’ stata l’AIFA(Agenzia italiana del farmaco) che già il 15 marzo 2025 aveva sospeso per precauzione l’uso del vaccino di AstraZeneca a causa di problemi di coagulazione del sangue in diversi pazienti, poi ripristinando a seguito di indicazioni dell’agenzia europea EMA, in uno studio del 26.05.2021, di cui la Commissione Medica Militare di Roma, nella valutazione del riconoscimento dell’indennizzo della L. 210/90, ha tenuto in considerazione, accertò in maniera ormai certa che a seguito della predetta vaccinazione vi furono molte segnalazioni di eventi trombotici in sedi atipiche (trombosi dei seni venosi cerebrali e/o del distretto splancnico), associati a piastrinopenia con decorsi clinici di particolare gravità. Pertanto, le Autorità competenti (PRAC e AIFA), fortemente allarmate, in questi mesi intensificarono l’attività di farmacovigilanza, attivando nel contempo gruppi di lavoro per approfondire la plausibilità biologica degli eventi, le eventuali strategie di minimizzazione del rischio e le modalità più corrette per la gestione clinica di questi rari eventi.
Ebbene, la Commissione Tecnico Scientifica (CTS) AIFA, era a conoscenza del fatto che più il vaccino veniva somministrato più i rari eventi avversi gravi, verificatisi entro 14 giorni dalla somministrazione del vaccino Vaxzevria in soggetti nella maggior parte dei casi di età < 60 anni, prevalentemente donne, caratterizzati da trombosi in sedi inusuali spesso associate a piastrinopenia, erano elevati. Tanto che il CTS dichiarò che “La sicurezza della somministrazione di vaxzevria nei soggetti di età inferiore a 60 anni rimane un tema ancora aperto, e sul quale vi sono margini di incertezza”.
Nonostante ciò la casa produttrice continuò a far somministrare il vaccino senza adottare le misure atte ad evitare gli eventi avversi ormai a conoscenza della letteratura scientifica ed in particolare del gruppo tedesco di Greinacher che pubblicò lo studio scientifico sull’evento avverso del vaccino sul New England Journal of Medicine il 9 aprile 2021, con protocolli da seguire per contrastare la c.d. VITT, trombosi indotta da vaccino, come nel caso di specie.
Il vaccino di Astrazeneca era, pertanto, preferenzialmente raccomandato dal CTS per i soggetti sopra i 60 anni di età, perché il rapporto tra i benefici derivanti dalla vaccinazione ed eventuali rischi diventava incrementale con l’età e particolarmente favorevole sopra questa soglia.
Ma fu troppo tardi per la Sig.ra Angela Magnotta, infatti, le predette perplessità e raccomandazioni furono ufficializzate nella Circolare del Ministero della Salute soltanto in data 11 giugno 2021, quando la II^ dose del vaccino ASTRAZENECA gli era già stata inoculata il giorno prima, dopo il caso di Camilla Canepa, la 18enne morta il 10 giugno 2021 per emorragia cerebrale causata da una trombosi dopo la prima dose di vaccino anti Covid Astrazeneca.
Ebbene, la inoculazione della II^ dose alla Sig.ra Angela Magnotta fu fatale, come ha accertato la Commissione Medica Militare di Roma.
Ora, agli eredi non resta che far accertare anche in sede giudiziale la verità e le responsabilità sul decesso della giovane Angela Magnotta, per ottenere piena giustizia e, quantomeno, il ristoro di tutti i danni patrimoniali e non patiti.
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AUTORE: AVV. DANIELE AUTIERI
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