ALIMENTAZIONE: L’esperto risponde su…Vongole italiane

I nostri esperti rispondono alle domande più frequenti dei consumatori. La domanda di oggi è: oggi ho acquistato al supermercato delle vongole fresche,la cui provenienza indica “Fao37”. Dopo avere cercato da sola la provenienza, in quanto la commessa sapeva indicare la zona del Mediterraneo ma non la località, con grande stupore sono venuta a conoscenza che di questa zona fanno parte: Tunisia, Marocco, Algeria, Turchia, Bulgaria e Georgia. Come faccio a comprare un prodotto italiano? È mai possibile che la tracciabilità di un prodotto diventa sempre più difficile?

La produzione nazionale delle vongole è insufficiente a coprire le richieste dei consumatori italiani ed è quindi necessario ricorrere alla importazione da altri Paesi. Da un punto di vista della sicurezza esiste l’obbligo del rispetto di norme comunitarie che impongono  la vendita di vongole vive ed in assenza di contaminanti chimici e microbici. Ancora non esiste l’obbligo di dichiarare l’origine dei molluschi, ma soltanto l’obbligo di commercializzare prodotti sicuri. Rimane il diritto del consumatore di sapere da dove arriva quello che compra, ma può essere ragionevolmente certo che i prodotti acquistati nelle strutture legali (supermercati, negozi, pescivendoli, ecc.) sono sicuri. Non bisogna però dimenticare che il miglioramento organolettico delle vongole dipende in gran parte dalla abilità di chi sta in cucina.

Autore: Agostino Macrì, Unione Nazionale Consumatori

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