BANCA: Furto della carta di credito, ecco come recuperare i prelievi fraudolenti

Si è rivolto alla nostra associazione un consumatore il quel ci ha raccontato di aver subito il furto del portafoglio, alla fermata della metro B di Roma, all’interno del quale vi era custodita la Carta Internazionale rilasciata dalla AGOS DUCATO SPA che poi è stata fraudolentemente utilizzata dai malviventi per effettuare prelievi di denaro.

Il consumatore diligentemente e prontamente contattava il centro operativo della AGOS DUCATO SPA per bloccare la predetta carta. Il giorno successivo per maggiore sicurezza contattava nuovamente il centro operativo a cui rispondevano ancora una volta gli operatori “virtuali” della Banca e non vere e proprie persone fisiche che confermavano l’avvenuto blocco comunicando il codice CRO. Lo stesso giorno il cliente dell’AGOS si recava presso la Stazione dei Carabinieri per denunciare il predetto furto.

Dopo qualche giorno il nostro associato effettuava alcuni acquisti, tuttavia, riceveva un messaggio della AGOS  in cui veniva comunicato che la transazione relativa alla predetta carta era respinta e che la disponibilità era insufficiente, poiché pari ad € 0,00. Scoprì, pertanto, soltanto allora, che la carta nonostante il blocco era stata utilizzata dai malfattori, anche perché sulla carta vi era un saldo di € 316,00 come comunicato tramite sms dell’intermediario prima del furto.

Rivoltosi alla nostra associazione UNC di Pomezia veniva sporto pronto reclamo all’AGOS rappresentandosi che al consumatore non poteva essere imputata alcuna responsabilità sotto il profilo della colpa grave e/o dolo non avendo comunicato ai malviventi il codice PIN che era sempre stato in sua custodia. Si rappresentava, invece, che alla società andava imputata una responsabilità per non aver inviato un sms alert come in precedenza sempre comunicato quando si effettuavano operazioni di prelievo e per effettuare gli acquisti. E, comunque, la carta non era stata bloccata con ciò consentendo a terzi di operare fraudolentemente per colpa grave della AGOS. Secondo la S.C. di Cassazione sentenza n. 9158/2018 si applica alla fattispecie de quo l’articolo 2050 del codice civile che regola la responsabilità per l’esercizio di attività pericolose. In base a tale norma, chi provoca un danno nell’esercitare l’attività a rischio, deve risarcire il danno al cliente salvo dimostri di avere adottato tutte le misure per evitare il pregiudizio.

Questo significa che la banca può liberarsi dalla responsabilità oggettiva che incombe su di sé solo provando di aver adottato un adeguato sistema di sicurezza, tanto efficace da bloccare l’accesso al conto a terzi. Ebbene, nel caso di specie, non è stata fornita la predetta prova liberatoria da parte della banca.

Il reclamo sporto dalla nostra associazione in prima istanza non è stato accolto dalla AGOS, si è reso pertanto necessario il ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario ove in via transattiva le ragioni del nostro associato sono state accolte in pieno col completo ristoro di quanto fraudolentemente prelevato dai terzi.

Per info potete contattare il nostro sportello dell’UNC di Pomezia, Via Roma n. 7 (tel. 069122006 – cell 3299693762 – consumatoripomezia@gmail.com).

 

Autore: Avv. Daniele Autieri, Resp. dell’UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI POMEZIA

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