BOLLETTE LUCE E GAS: Corrispettivo CMOR: Cos’è?

Negli ultimi mesi ed in tempi di crisi economica sono molti i consumatori che stanno ricevendo nelle bollette dei fornitori di energia elettrica e gas l’addebito della voce contributo CMOR.

Vediamo cos’è, come funziona e come avviene l’addebito.

Il CMOR, o Corrispettivo di Morosità, è una voce che appare sulle bollette di utenti insolventi nei conforti di fornitori luce e gas dopo aver effettuato un cambio fornitore. Corrisponde al denaro che l’utente deve pagare al fornitore precedente. In questa guida vediamo come avviene l’addebito e come è calcolato.

Corrispettivo CMOR: Cos’è?

Il Corrispettivo Cmor è un onere applicato alle fatture di utenze luce e gas da pagare al proprio fornitore attuale a seguito del mancato pagamento di una o più bollette del fornitore precedente.

Il Cmor in buona sostanza non è un meccanismo di recupero crediti ma una sorta di cauzione che l’utente (moroso) versa al nuovo gestore come garanzia e che copre una percentuale del debito tra il 60 e l’80%.

Ciò significa che il debito con il precedente fornitore rimane e deve essere saldato, e se e ciò non dovesse accadere, l’utente potrebbe comunque subire un’azione legale.

Solo dopo aver saldato il debito, l’utente potrà recuperare l’importo del Cmor versato al nuovo fornitore.

Come funziona il corrispettivo CMOR

Ai sensi del comma 2.2. dell’Allegato A alla deliberazione 593/2017/R/com, il corrispettivo Cmor viene applicato alle fatture insolute degli ultimi 4 mesi, precedenti la data a partire dalla quale l’utente uscente non è più associato al punto di prelievo o di riconsegna

La motivazione principale per cui è stato introdotto il Cmor è quella di prevenire il c.d. turismo energetico da parte di utenti insolventi. L’aggiunta di questa voce all’importo totale della bolletta vincola l’utente al pagamento del debito.

Addebito corrispettivo CMOR: Quando e come viene richiesto

L’addebito del corrispettivo Cmor non è automatico ma deve essere richiesto dalla società creditrice al nuovo fornitore in un arco temporale che va dai 6 ai 12 mesi successivi alla stipula del nuovo contratto di fornitura. In questo modo viene concessa al debitore la possibilità di saldare il proprio debito.

Inoltre il Cmor può essere richiesto agli utenti a determinate condizioni:

  • Il debito deve risultare insoluto;
  • La fornitura elettrica deve essere a bassa media tensione;
  • La fornitura gas deve essere inferiore a 200.00 smc/anno;
  • Eventuali malfunzionamenti del contatore non incidono sul calcolo della morosità;
  • Il creditore deve aver notificato tramite raccomandata la comunicazione di costituzione in mora;
  • Il fornitore deve inviare una risposta motivata al reclamo scritto entro i tempi previsti dal regolamento (40 giorni).

E’ bene precisare che il fornitore che addebita il CMOR in bolletta NON è a conoscenza del nominativo del precedente fornitore che ne ha richiesto l’applicazione, né del debito effettivamente maturato dal cliente nei confronti di quest’ultimo.

Il cliente che vuole avere queste informazioni deve compilare il modulo di richiesta ed inoltrarlo allo Sportello per il Consumatore dell’ARERA.

 

CMOR importo massimo e minimo

L’importo del corrispettivo Cmor viene calcolato in base al valore medio degli importi bimestrali delle bollette. L’importo massimo del Cmor dunque non potrà essere superiore a tale media, anche se il totale delle fatture non pagate risulta essere superiore. Mentre l’importo minimo richiesto è di 10 euro.

Se ad esempio l’ammontare medio bimestrale delle tue bollette è pari a 1500 euro e l’importo totale relativo alle bollette insolute è di 2000 euro, il creditore potrà richiedere un corrispettivo Cmor di importo massimo pari a 1500 euro.

Cosa succede se non pago il corrispettivo CMOR?

Come abbiamo spiegato, il Cmor è una sorta di cauzione.

Quando decide di passare a un altro fornitore, l’utente moroso si trova obbligato a corrispondergli l’importo del Cmor come garanzia. Se non lo facesse, infatti, potrebbe subire la sospensione della nuova fornitura.

Nel caso in cui l’utente non saldi il debito verso il vecchio fornitore (le bollette rimaste insolute), perderà il diritto di recuperare l’importo versato per il Cmor.

CMOR illegittimo: quando si verifica?

Se il nuovo fornitore richiede il pagamento del Cmor quando, in realtà, l’utente non ha nessuna morosità, quest’ultima ha diritto a contestare la richiesta. Pensiamo a casi piuttosto comuni come:

  • debito già saldato
  • assenza di un contratto firmato
  • conteggi errati
  • corrispettivo caduto in prescrizione (2 anni)

CMOR illegittimo: reclamare

Se il cliente ritiene si tratti di un indennizzo non dovuto (ad esempio perché ha già saldato il suo debito), può presentare un reclamo scritto al vecchio fornitore (tramite raccomandata a.r.), la quale è tenuta a fornire una risposta entro i successivi 40 giorni.

Se non risponde o se ribadisce la propria posizione, il cliente può chiedere il supporto dello Sportello del Consumatore.

E’ importante sottolineare che in questo lasso di tempo e fino a che non venga risolta la controversia, il cliente:

  • non è tenuto al pagamento del Cmor;
  • non può essere considerato moroso.

Come richiedere supporto allo Sportello per un CMOR illegittimo

Se per un CMOR che si ritiene illegittimo, la risposta del vecchio fornitore non perviene nei 30 giorni successivi al reclamo o la risposta non soddisfa il cliente, quest’ultimo può rivolgersi allo Sportello per il consumatore

    • compilando il modulo online disponibile sul portale www.portalesportello.it. Occorre preventivamente registrarsi;
  • utilizzando il modulo in PDF disponibile in questa scheda. Questa soluzione è disponibile per i soli clienti domestici (anche se a mezzo delegato, purché non professionista).

Autore: Avv. Daniele Autieri Unione Nazionale Consumatori Pomezia

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